Il bollo auto è una tassa presente in Italia e che grava su tutti i proprietari di un’auto. Questo tributo, che è noto anche col nome di tassa automobilistica, è una tassa regionale che deve essere pagata ogni anno al proprietario di una o più auto. La tassa, si noti, è del tutto indipendente dal fatto che la vettura in questione circoli oppure no; infatti si tratta solo di una tassa sulla proprietà.
Per quanto concerne la somma del bollo auto, trattandosi di un tributo regionale, essa varia da zona a zona, in corrispondenza anche della potenza dell’auto e dell’impatto sull’ambiente (le auto più inquinanti e vecchie pagano di più rispetto a quelle nuove e elettriche). Il modo di calcolare il bollo auto è comunque estremamente semplice, è sufficiente far riferimento al sistema di calcolo online che si trova sul sito ufficiale dell’ACI.
Quando il bollo auto non deve essere pagato
Abbiamo detto che il bollo è una tassa sulla proprietà dell’auto, quindi essa viene meno dal momento in cui si perda il possesso del veicolo. Per esempio, in caso di furto dell’auto, di demolizione, di confisca, di fermo amministrativo del veicolo, il proprietario non è tenuto a pagare il bollo auto.
Per venir meno all’obbligo, è sufficiente presentare all’ACI provinciale o alle agenzie delle pratiche automobilistiche il certificato di proprietà dell’auto. Così facendo vien meno l’obbligo di pagare il bollo a partire dal periodo d’imposta successiva.
Non solo, il proprietario di veicoli che sono adibiti al trasporto di disabili o che vanno a metano o gpl non sono tenuti a pagare il bollo (totalmente o parzialmente). Norme speciali sussistono come vedremo per i proprietari di auto storiche.
Cosa succede se non si paga il bollo
Se ci si dimentica di pagare il bollo, il proprietario dell’auto può subito rimediare per mezzo del ravvedimento operoso: quindi, se non si ha ancora pagato il bollo dopo la scadenza, è possibile regolarizzare la propria posizione entro 12 mesi dalla scadenza del bollo pagando una sanzione inferiore (oltre alla tassa). In caso contrario invece si incorre in una multa. Se si paga il bollo entro 14 giorni, la sanzione applicata è dello 0,1% per ogni giorno di ritardo, dal 14esimo giorno sale allo 1,4%.
Dal 15esimo al 30esimo giorno la sanzione è pari all’1,5%, per salire dal 90esimo giorno al primo anno al 3,75%. Se il ritardo è superiore ad un anno il ravvedimento operoso diviene impossibile e viene applicata una vera e propria multa. In alcuni casi il bollo auto può prescriversi e quindi può non essere più dovuto nulla.
La prescrizione per il bollo auto è più breve che non per altri tributi: esso si prescrive in tre anni a partire dal momento del 1 gennaio successivo a quando è dovuta la tassa, se nel frattempo non è avvenuto alcun fatto interruttivo della prescrizione (per esempio se nel frattempo l’agenzia della riscossione non ha richiesto il pagamento, se non è stata notificata al contribuente alcuna richiesta di pagamento). Se così avviene, il contribuente non deve più nulla.
Bollo e auto storiche
Chi abbia un’auto storica potrebbe voler sapere se è tenuto a pagare il bollo. La Legge di stabilità del 2016 ha cambiato le norme precedenti che esentavano dal pagamento del bollo le auto storiche.
O meglio, il limite per l’esenzione del pagamento del bollo è stato alzato da 20 a 30 anni. Prima della Legge di stabilità, chiunque avesse un’auto con più di vent’anni dalla prima immatricolazione era esentato dal pagamento del bollo.
Comunque ogni regione può avere delle norme particolari in merito al bollo auto per i veicoli storici, quindi è meglio informarsi nella propria regione di riferimento.