I cambi valutari nel corso degli ultimi giorni sono stati evidentemente influenzati dal recente esito del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, dinanzi alle quali l’euro è salito, nelle ore successive, ai massimi a cinque mesi sul dollaro.
A conferire la giusta euforia alla valuta unica europea è la probabile vittoria, anche al secondo turno di ballottaggio, di Macron, il candidato centrista, a scapito dell’antieuropeista Le Pen.
Per il momento i sondaggi danno Macron vincitore con percentuali superiori al 60%: un margine piuttosto rassicurante, anche alla luce di potenziali sorprese e rimonte sul finale, e potenziali errori grossolani da parte dei sondaggi. Insomma, la temuta onda anti-europeista sembra essersi infranta sugli scogli della tradizione e della continuità nelle relazioni con Bruxelles, con buona pace dell’euro.
Investire sull’euro
Invitandovi sempre ad aggiornare le vostre Forex opinioni sulla base degli ultimi monitoraggi del mercato, cerchiamo di comprendere come investire sulle principali valute nel mese di maggio. Cominciamo dall’euro, che come abbiamo ricordato si è spinto fino ai massimi a cinque mesi sul biglietto verde, in risposta al già accennato esito del primo turno delle Presidenziali francesi, rasserenando il clima su tutto il mercato dei cambi.
Naturalmente, bisognerà ora comprendere in che modo reagirà l’euro meno sul brevissimo termine. Riteniamo che se lo scenario centrale rimarrà confermato, con Macron vincente al ballottaggio, i mercati continueranno a permanere su un clima di tiepida euforia, anche se i margini di ulteriore apprezzamento dell’euro non potranno che essere piuttosto risicati, valutato che i mercati hanno già inglobato nelle attuali valutazioni tale ipotesi.
Di contro, se dovesse prevalere la Le Pen, è ben possibile che possano esservi degli importanti crolli nelle quotazioni dell’euro, sebbene la resistenza dell’eurozona a simili impatti sia ben sperimentabile in modo minore rispetto agli auspici più drammatici.
Investire sul dollaro
Il dollaro è in un’area di apparente debolezza relativa, schiarita tuttavia dagli annunci che l’amministrazione Trump ha compiuto in campo fiscale. Le linee guida diramate sulla riforma tributaria non sono ancora state interamente digerite dal mercato finanziario, e molto dipenderà dal modo con cui verrà fatto nei prossimi giorni, quando risulterà essere più o meno possibile la sua sostenibilità nel medio-lungo termine.
Il timore degli osservatori è che la corposa serie di novità non possa infatti essere applicabile in maniera strutturale, e che pertanto si possa arrivare a un’approvazione per un periodo transitorio o, più probabilmente, alla necessità di revisionare (al ribasso) le novità che Trump vorrebbe introdurre.
In aggiunta, a fronte di una Fed restrittiva, non mancano le dichiarazioni contro un dollaro forte, espresse dallo stesso Trump. Ancora un po’ di incertezza sembra dunque profilarsi all’orizzonte.
Investire sulla sterlina
Chiudiamo infine con un breve riferimento sulla sterlina, che negli scorsi giorni ha continuato a beneficiare delle elezioni anticipate indette dalla premier May. Solo un eventuale complicarsi dell’iter politico sulla Brexit rischierebbe di rendere meno scontato del previsto lo scenario di recupero della valuta.
Bisognerà dunque guardare con particolare attenzione al modo con cui verranno avviati i negoziati, con l’impressione che molto potrebbe comunque dipendere dagli annunci iniziali, che immaginiamo essere consapevoli di posizioni piuttosto lontane tra di loro.
Non dovrebbero dunque stupirci dei potenziali inasprimento nelle prossime settimane, atti ad assumere posizioni che potranno essere conservate per qualche tempo. Dinanzi a un simile scenario la sterlina potrebbe arretrare, ma riteniamo che i margini di debolezza non siano comunque così ampi e profondi come qualche analista ha ritenuto di interpretare.